Newsletter del 7 febbraio 2025

Imola. Il Giubileo della speranza parla anche al mondo dell'educazione

Domenica 26 gennaio la diocesi ha celebrato la 13ª Giornata della scuola cattolica paritaria. Nel territorio della diocesi le scuole paritarie sono 25, perlopiù scuole d’infanzia, e contano circa 2500 iscritti, tra nido, scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado

Come tradizione vuole, anche quest’anno durante la messa è stata pronunciata una preghiera per le scuole cattoliche, usanza che prosegue dal 2012, da quando Carmen Falconi, ora coordinatrice diocesana delle scuole paritarie, ha proposto il progetto “Una diocesi una scuola”. «La tradizionale Giornata della Scuola Paritaria si colloca quest’anno all’inizio del cammino del Giubileo – ha scritto il vescovo Giovanni Mosciatti nel suo messaggio -. Proprio in questi giorni parlando al mondo della scuola, Papa Francesco ha detto: “Il Giubileo ha molto da dire al mondo dell’educazione e della scuola. Infatti, “pellegrini di speranza” sono tutte le persone che cercano un senso per la propria vita e anche coloro che aiutano i più piccoli a camminare su questa strada. Un buon insegnante è un uomo o una donna di speranza, perché si dedica con fiducia e pazienza a un progetto di crescita umana. La sua speranza non è ingenua, è radicata nella realtà, sostenuta dalla convinzione che ogni sforzo educativo ha valore e che ogni persona ha una dignità e una vocazione che meritano di essere coltivati”». Il tradizionale appuntamento della Giornata è stato preceduto un paio di mesi fa da un incontro del vescovo con i coordinatori e i gestori delle scuole cattoliche. Commenta Carmen Falconi: "L'incontro col vescovo e la Giornata appena celebrata fanno parte di un percorso che abbiamo intrapreso da tempo e sta portando i suoi frutti: siamo uniti per camminare insieme".

San Pietro in Casale. Inclusione: la giornata dei "calzini spaiati"

Due febbraio: giornata dei “calzini spaiati”, iniziativa nata nel 2013 da un’insegnante che, ispirata dal look un po' bizzarro di Pippi Calzelunghe, ebbe l'idea di far diventare i calzini spaiati simbolo dell'integrazione e dell'accettazione delle differenze

Nella nostra scuola crediamo fermamente che ogni bambino abbia il diritto di esprimere il proprio potenziale e di essere valorizzato per le sue unicità, come pensiamo che debba essere aiutato, qualora presenti delle difficoltà fornendogli, per quanto è possibile, gli strumenti più adatti per affrontarle. Per questo motivo, organizziamo vari laboratori partendo dai bisogni specifici dei bambini certificati. Un bambino, ad esempio, che fa fatica ad usare le mani, a stringere e ad interagire con i materiali, ci fa pensare che, oltre le diverse attività manuali che quotidianamente proponiamo (come infilare perle, ritagliare, incollare…), per lui possa essere utile organizzare un laboratorio di manipolazione della creta. La presenza di personale esperto e dell’insegnante di sezione, la divisione in piccoli gruppi, permette di lavorare con serenità, di intavolare un dialogo e di raggiungere importanti obiettivi sia in riferimento all’uso delle mani sia per quanto riguarda la relazione tra pari.
L'approccio che adottiamo permette a tutta la sezione di partecipare a queste attività, beneficiando delle risorse e delle metodologie sviluppate per i bambini certificati. In questo modo, il bisogno di un singolo diventa una risorsa per tutti, promuovendo un ambiente di apprendimento collaborativo e inclusivo.
Durante il presente anno scolastico, abbiamo potuto organizzare percorsi di psicomotricità, laboratori artigianali sul tema del riciclaggio, laboratori di creta, di pet therapy e di musicoterapia. Per questi percorsi siamo grati alla Curia di Bologna per i contributi elargiti alle famiglie di alcuni nostri bambini, che ci hanno permesso di rendere concreti i nostri bellissimi e importanti progetti di inclusione.

Scuola dell’infanzia San Luigi - San Pietro in Casale

Nella foto laboratorio di creta

S. Anna (Sabbiuno). Un'esperienza che fa crescere interessi e desideri

Tante volte, all’interno del gruppo di lavoro, abbiamo condiviso quanto sia importante che i bambini siano posti al centro del loro percorso di crescita. Come abbiamo trasformato questo concetto in pratica quotidiana?

Mosse prevalentemente da questa domanda, ma anche dall’apertura della sezione Primavera che ci ha fatto guardare con occhi nuovi alle Linee Pedagogiche per il Sistema Integrato 0-6, abbiamo deciso che, in questo anno scolastico, avremmo sperimentato attività per "centri di interesse" in cui sono coinvolte tutte le sezioni della scuola.
Una mattina alla settimana, i bambini possono scegliere quale attività svolgere fra quelle proposte e possono spostarsi a loro piacimento da una attività all’altra.
Dopo un primo momento di incertezza… la prima volta i bambini sono apparsi un po’ spaesati e dubbiosi, ma già dalla seconda volta, anche i più piccoli hanno compreso cosa e come fare. Prima osservano, entrano in contatto con gli oggetti, risvegliano i sensi, guardano, si ascoltano e si accordano fra loro. Poi scelgono, si avvicinano, entrano. E per finire, si fanno coinvolgere. Chi da giochi di luce e storie di ombre sulle pareti e sul soffitto, chi dalle costruzioni di città, parchi e personaggi, chi coinvolto dalla pittura con acquerelli o tempere, chi trasformandosi nel musicista di una rumorosa orchestra.
Il tutto avvolto da una atmosfera ovattata e tranquilla, ma non per questo meno ricca di sorrisi, sguardi e nuove richieste.
È presto per sapere e capire dove questo piccolo cambiamento ci porterà; di certo, per ora, piace molto a noi insegnanti, che vediamo i bambini mossi sempre da curiosità e desiderio e con un grande interesse per le attività che scelgono e alle quali si avvicinano.
Da questo lavoro sarà per noi importante recuperare il senso proprio del “desiderio”, un desiderio che parla di libertà, di volontà, di riconoscimento, di relazione, di attesa e che spinge l’adulto a farsi custode delle domande dei bambini.

Le insegnanti della scuola Sant’Anna di Sabbiuno (Castel Maggiore)

Nella foto giochi di luce