All’interno della Regione Emilia Romagna è un’esperienza consolidata e riconosciuta da più di 20 anni, da quando negli anni ’90 sorsero le prime sezioni primavera aggregate alle scuole dell’infanzia. Ad oggi si possono contare 42 Poli per l’infanzia “naturali” all’interno della rete FISM Bologna
Qual è l'identikit dei Poli per l’infanzia associati FISM Bologna? Spiega il presidente Rossano Rossi: "Accolgono all’interno della medesima area servizi nido (che comprendono la sezione primavera) e sezioni di scuola dell’infanzia; condividono Servizi Generali (ad es. la segreteria con gli spazi destinati al personale amministrativo, ecc.), Spazi collettivi (ad es. area esterna, salone) e Risorse professionali (ad es: personale ausiliario, personale di coordinamento, personale di cucina); fanno riferimento ad uno stesso percorso educativo unitario e coerente (i riferimenti ideali vengono esplicitati all’interno del Progetto Educativo)".
Come viene costruita l’unitarietà e coerenza del percorso educativo? "Attraverso la condivisione di un linguaggio comune fra professionalità educative e docenti e in particolare attraverso alcune buone prassi: l’attribuzione ad un'unica figura delle funzioni di coordinamento educativo-didattico 06; la programmazione lungo l’anno educativo di collegi unitari con tutto il personale 06; la progettazione e realizzazione di occasione formative rivolte a tutto il personale".
In quale modo sono aperti all'innovazione?
"I poli per l’infanzia rappresentano luoghi privilegiati in cui poter attivare azioni di innovazione e sperimentazione che vanno oltre a quello che si è sempre fatto e al già consolidato costituendosi come “apripista” per la costruzione del sistema integrato zerosei.
Tali azioni possono riguardare, per esempio, la continuità della figura educativa che accompagna i bambini lungo l’intero percorso 0-6 e/o la possibilità di ripensare la permeabilità tra i gruppi dei bambini per valorizzare le interazioni tra piccoli e grandi".
La sfida del futuro?
"Certo del valore della presenza di queste realtà, il coordinamento FISM Bologna continuerà a supportare questo cammino di riflessione e innovazione chiedendo supporto e riconoscimento a vari referenti tecnici e istituzionali degli Enti locali e della Regione".
"Nella nostra realtà, parte integrante della parrocchia Corpus Domini, l'eco dello slogan della festa “La pace ci piace" ha risuonato con gioia e impegno. In un periodo segnato dalle preghiere per la fine dei conflitti, ci siamo interrogati su come poter partecipare attivamente a questo fervente appello"
La risposta è giunta con chiarezza: organizzare un rosario aperto a tutta la comunità del Corpus Domini, nel cortile della scuola. Il punto di partenza è stato l'adesione alla mostra dedicata a San Luca, la quale proponeva la realizzazione di un rosario coinvolgendo i bambini. Il risultato? Quattro sezioni partecipanti, ciascuna impegnata nella creazione di una corona del rosario unica, utilizzando varie tecniche artistiche. Durante questa attività, abbiamo colto l'opportunità di spiegare ai bambini il significato profondo di questa forma di preghiera rivolta a Maria, che ha tra i tanti suoi attributi anche quello di Regina della pace. I bambini hanno dimostrato grande inventiva, realizzando grani colorati in pasta, piccoli fiori e palline di vario genere. Il coinvolgimento è stato totale e l'esperienza si è rivelata un'opportunità unica per pregare insieme ai bambini, "con le mani in pasta", come si suol dire. Il culmine di questo percorso è stato il 9 maggio, quando ci siamo riuniti per un rosario comunitario guidato da don Stefano, unendo le nostre voci in un unico coro di speranza per la pace nel mondo. Bambini, famiglie e parrocchiani si sono uniti in un gesto di solidarietà e fede, ribadendo il nostro impegno per un futuro di armonia e concordia.
Angela Zappia, coordinatrice Corpus Domini
Verso il 50°. Scopo del progetto è la raccolta e restituzione di una narrazione visiva collettiva da parte delle bambine e dei bambini dei nidi e delle scuole dell’infanzia federate. Come vedono i bambini la loro scuola? Che cosa vorrebbero raccontare della loro scuola a chi non la conosce? Quando pensano alla scuola, che cosa viene loro in mente (persone, luoghi, eventi...ecc.)? Nel pdf allegato tutte le indicazione tecniche
Nella scuola San Giovanni Bosco di Imola, la coordinatrice Paola Ventura ha raccolto alcune interviste fatte dalle insegnanti ai bambini. Due le domande: cosa ti piace di questa scuola e cosa hai imparato che prima non sapevi?
Cecilia Ada (5 anni):
Mi piace fare le casette con i Lego grandi. Ho imparato a fare la trottola.
Bianca (5 anni):
In sezione mi piace giocare a cucina con Alice e Cate. Ho imparato a fare la capriola, quando avevo 4 anni avevo paura.
Edoardo (5 anni):
Mi piace molto stare in giardino perché si possono fare tantissimi giochi, tipo le corse. Ho imparato a fare le piste del treno (in giardino), con un piede fai la pista e poi fai finta che sono binari e corri dentro.
Olivia (4 anni):
Mi piace stare nel giardino perché ci sono le altalene, lo scivolo e i giochi per cucinare. Ho imparato che alcune parole fanno male, che non si alzano le mani e poi che bisogna avere pazienza.
Dorian (3 anni):
Quando gioco sono felice. Ho imparato ad aprire l’armadietto e a mettere dentro la giacca.
Elena:
Veniamo a scuola per imparare, perché così si cresce.
Benedetta:
Ho imparato a soffiare il naso e a stare con la schiena dritta.
Virginia:
E a stare in silenzio.
Elena:
A fare bene il segno della croce.
Virginia:
A chiedere scusa agli altri.
Lorenzo:
A non distruggere le cose degli altri.
Benedetta:
non correre in classe, non urlare e quando uno piange ci dobbiamo avvicinare perché quando uno piange e ce ne andiamo via è una cosa brutta.
Nell'ambito del Concorso promosso da FISMBO, interessante iniziativa della scuola dell'infanzia parrocchiale paritaria Santo Stefano di Bazzano. Racconta la coordinatrice Rosa Maria Ducato: "La nostra storia è strettamente legata ai cinquant'anni della FISM. Per questo abbiamo accolto con piacere la proposta di partecipare al Concorso con un video, nato in occasione della raccolta fondi per la ristrutturazione della scuola. Con i bambini abbiamo fatto il giro dei nostri locali e ognuno ha poi realizzato un disegno per raccontare come vede la propria scuola. I disegni sono stati tanti. Per dare a questi una maggiore visibilità, un papà ha girato una clip con quelli più significativi. Con questo video abbiamo partecipato al Concorso, inizio di un itinerario che nel 2028 ci porterà al centenario della scuola".
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