Newsletter del 14 giugno 2024

Minelli Giovannini. Visita del cardinale Zuppi, il grande amico di Gesù

Mattina del 17 Maggio: c'è una grande attesa alla nostra scuola dell'infanzia perché verrà a farci visita l'arcivescovo della diocesi di Bologna. I giorni prima dell’incontro abbiamo raccontato ai bambini chi è e cosa fa, definendolo "un grande amico di Gesù".

Questa premessa ha generato trepidazione e curiosità e quella mattina i bambini, insieme ai loro genitori, lo aspettavano felici. Al suo arrivo, lo abbiamo accolto con un applauso e un canto ("Santa Maria del cammino") preparato i giorni prima insieme ai bambini. È stato bello vederli così coinvolti, fino a porgli domande spontanee per verificare, in prima persona, quello che noi insegnanti avevamo detto loro. "Ma davvero sei amico di Gesù?" Lui ha rilanciato dicendo che prima di tutto è Gesù amico nostro! Poi è accaduta la domanda di una bambina: "Ma io non credo che Gesù esista veramente perché non lo vedo", a cui ha risposto un'amichetta dicendo che lei ci crede perché Gesù è in cielo e, se avesse levato gli occhi, avrebbe visto che c'erano le nuvole. Zuppi ha risposto sottolineando l'importanza della comunione tra di noi e dicendo che il cuore è il primo luogo dove accade l'incontro con Lui.
Tutte noi insegnanti siamo rimaste stupite di come la semplice presenza del Vescovo abbia fatto emergere quella naturale religiosità e curiosità per il Mistero che accomuna tutti, grandi e piccini.

Longara. Scuola dell'infanzia parrocchiale "A.Riguzzi": il centenario

Cento anni fa, per volere del parroco Agostino Bonaga, fu realizzata in un piccolo paesino della bassa bolognese una scuola chiamata “Asilo infantile A. Riguzzi”, che diventò subito casa per intere famiglie. Inizialmente fu affidata alle cure delle suore della Carità di Ferrara, già presenti in parrocchia, poi alla fine degli anni novanta venne assegnata al personale laico

Il cammino è stato lungo, a volte difficoltoso, ma “la divina provvidenza si serve di persone buone e generose” (afferma don Tarciso) e così, in mezzo alle due guerre, l’asilo è andato avanti e oggi compie 101 anni. In questo lungo periodo tante famiglie e tanti bambini sono state accolti e cresciuti con cura e competenza.
Essere parte della scuola durante il suo centenario è per noi davvero un onore ed una responsabilità. Celebrare un anniversario così grande è stato un compito sul quale ci siamo interrogate molto: “Cosa vogliamo valorizzare?”.
Una comunità, quella che ci ospita, che in parte conosce il passato della nostra scuola meglio di tutte noi, ma è anche una comunità in crescita che abbiamo cercato di coinvolgere al massimo in questo evento storico così importante. Abbiamo dunque voluto mettere in luce ciò che riteniamo essere fondamentale puntando su quel senso di comunità che ci appartiene, dove l’essere insieme e cooperare per il bene comune, partendo dai piccoli, è sempre stato il centro di tutto.
Abbiamo coinvolto più persone possibili (parrocchia, ex genitori, ex alunni, nonni, insegnanti ora in pensione) perché si sentisse che la scuola Riguzzi è patrimonio umano ed educativo di tutti. È la scuola dell’accoglienza, della partecipazione, della condivisione.
È roccia sì, ma ha anche bisogno di cure e dello sguardo amorevole di ciascuno.
Dalla Messa in giardino alla premiazione dei “Primi della Riguzzi”, dalle foto con ex alunni (ormai più alti delle maestre), alla maglietta personalizzata col Centenario, al taglio della torta… tutto è stato attraversato dall’emozione di esserci e dalla gioia di vedere negli occhi di tutti quelli che sono passati da qui, anche tanto tempo fa, l’emozione di ritornarci.


Bubano/Mordano. Recitare: una strada per imparare a mettersi in gioco

La Formazione è fondamentale come strumento di crescita personale e professionale per noi docenti che interagiamo continuamente con un contesto che cambia e che ci rende protagonisti di molte sfide. Ogni anno, con il prezioso contributo di FISM, noi insegnanti della Scuola “Sacra Famiglia” di Bubano e “Balla Cogolli” di Mordano, seguiamo percorsi che possono aiutarci ad affrontare con maggiore professionalità le sfide di ogni giorno con i nostri bambini e bambine

Quest’anno, dopo un primo percorso di formazione teatrale con l’attore e formatore Giuseppe Savio, abbiamo avuto la splendida opportunità di mettere in scena uno spettacolo sotto la sua regia. Dopo un primo momento, dedicato alla scelta e alla costruzione di storia e copione, abbiamo iniziato le prove nel nostro teatro parrocchiale. La vera sfida è partita proprio da quel momento: avremmo dovuto metterci in gioco realmente, pensando che avremmo recitato per i nostri bambini e che avremmo coinvolto anche i bambini dell’asilo nido del nostro paese, con il quale quest'anno abbiamo dato vita al Progetto 0-6.
Per prima cosa abbiamo lavorato su di noi, sulla sfida di affrontare paure e imbarazzo, ma andando avanti ci siamo rese conto che come tutte le avventure, anche questa andava affrontata all'interno di un gruppo: quasi come una piccola grande famiglia. Per mettere in scena un buono spettacolo, infatti, bisogna remare tutti nella stessa direzione, essere affiatati e divertirsi insieme, proprio come succede negli sport di squadra! È stato possibile anche riscoprire quella parte ancora bambina che si annida nel profondo del nostro cuore, e che ha tantissima voglia di giocare nonostante l'età. Questa esperienza, guidata del nostro straordinario regista, ha veramente creato un’atmosfera magica, ci ha fatto scoprire aspetti della nostra personalità e di quella delle nostre colleghe, dandoci l’opportunità di crescere, sia personalmente che come gruppo.
Ma la gioia più grande, oltre al nostro divertimento di adulti tornati un po’ bambini, è stata vedere la felicità e l’entusiasmo dei nostri piccoli spettatori che si sono divertiti insieme a noi.