Sabato 16 novembre si è svolto il Convegno Pedagogico “Riconoscere le ragioni di una Presenza. L’esperienza educativa delle scuole dell’infanzia federate Fism”, a chiusura dei festeggiamenti per i 50 anni della Fism di Bologna. Il convegno, tenutosi nel dipartimento di Scienze dell’Educazione dell’Ateneo, ha approfondito, attraverso il racconto di quattro scuole, alcuni degli elementi educativi e identitari che contraddistinguono l’essere e il fare scuola: la Persona, la Cura, la Lentezza e lo Sguardo.
Dalle riflessioni sono emersi alcuni spunti significativi, utili come tracce e percorsi di lavoro per il cammino educativo che ogni giorno ci troviamo a vivere:
Educare è aprirsi al desiderio, quale possibilità di incontrare l’altro e non ripiegarsi su di sé. Perché questo si possa realizzare, bisogna costruire contesti che portino i bambini a porsi e a porre domande; in questo modo può emergere la parte più profonda di ciascuno: il desiderio (il desiderio è ciò che è voluto, il bisogno è ciò che è dovuto).
I legami che si creano nell’agire educativo devono tendere ad essere generativi, devono nutrire, non chiudere né imbrigliare. Vanno vissuti come dono, senza pretesa di restituzione ma come attesa che si generi qualcosa di inedito e di buono.
L’educazione la si può vedere come un’opera che libera l’essenzialità dell’altro e l’educatore può essere paragonato ad uno scultore che riesce a dare anima a ciò che inizialmente è inanimato; perché ciò accada, è molto importante aver rispetto dell’altro, riconoscere la sua identità e dar valore al suo volto, al suo essere, con passione, cura e grande disponibilità anche nello stare di fronte alle fragilità.
L’adulto deve sapersi porre come compagno e custode delle domande dei bambini; per educare bisogna desiderare, guardare al cielo, al futuro, offrendo ai bambini la possibilità di camminare per le strade del mondo, avendo gli strumenti per farlo.
Rosanna Restaino – pedagogista FISM
La fantasia delle scuole federate ancora una volta scende in campo con passione, entusiasmo e un obiettivo ben preciso. Aiutare le famiglie a tener conto di tutti i fattori in gioco all'interno di una valutazione che ha radici nel presente e uno sguardo rivolto al futuro. Di seguito il link con il calendario: https://www.fism.bo.it/federazione-italiana-scuole-materne/open-day-as-2019-2020-111@183.html
Gli occhi pieni di stupore di Marcellino pane e vino, ricordava don Giussani, sono lo strumento migliore per guardare la realtà. Un suggerimento utile anche per presentare la nuova stagione degli Open Day delle realtà federate a FISM: servizi educativi, scuole dell’infanzia e Poli 06.
L’incontro delle famiglie con le realtà educative a cui pensano di affidare i loro figli potrebbe sembrare un passaggio burocratico, più facilmente sbrigabile on line, oppure una vetrina dove ogni scuola espone le specialità della casa. E invece no. Perché la scoperta della scuola viaggia sullo sguardo e sull’incontro personale. La scintilla di un "sì mi interessa" scatta solo così: negli Open Day le mamme e i papà possono guardare negli occhi insegnanti ed educatrici (nessuna intelligenza artificiale è ancora in grado di farlo) e scoprire in tempo reale se la strada immaginata per i propri bambini è quella giusta. Visitando dal vivo le scuole si potrà toccare con mano l’habitat in cui i più piccoli e i più grandi cresceranno grazie alla cura del corpo, della mente e dello spirito. L’organizzazione, i servizi, il progetto educativo, le routine. Tutte le domande, anche quelle in apparenza le più banali, troveranno risposte e spazio di ascolto. Ma soprattutto si potrà verificare se nel luogo prescelto è possibile che riaccada il miracolo dell'educazione. Un consiglio ai genitori: prima di andare a un Open Day riguardatevi il manifesto del film su Marcellino. Lo stupore che emerge da quegli occhi può essere contagioso: per voi, per i bambini, per le educatrici e le insegnanti, per il personale ausiliario e per i volontari del Servizio civile.
Stefano Andrini
Un fotogramma dal film "Marcellino pane e vino"
Allestire spazi, aprire luoghi, pensare e scegliere i materiali. Spostare, sistemare e mescolare. Aggiungere, togliere e cambiare. Passi veloci, passi lenti, piccola mobilia da spostare, porte da aprire...
Scatole da chiudere e scatole da aprire.
Spostare cuscini, sistemare tappeti e aggiungere tappetoni!
Accendere le luci, aprire le finestre... Ecco arriva anche la musica.
Osservare e guardare... Aggiungere e togliere, nuovamente.
Pensare, riflettere e poi fermarsi. Manca qualcosa? Ultimo giro di controllo e di supervisione ed ecco son le 10 e il campanello suona!
È sabato e l'Atelier apre a mamme, papà, bambini e bambine le sue porte!
Giocare insieme, ridere, correre, sorprendersi, fermarsi e poi ripartire. Curiosare e giocare.
Abbiamo scelto di aprire l'Atelier un sabato al mese, per poter condividere l'energia e la magia dei nostri spazi con i vostri bambini.
Ogni sabato proposte e stanze diverse per potervi accompagnare in una mattinata di relax e spensieratezza, ma anche di carica ed energia da condividere con i vostri bambini e fratelli e sorelle, nessuno escluso!
Noi vi aspettiamo con nuove idee e il cuore aperto.
Anche chi non è iscritto al nostro Polo dell’infanzia può comunque partecipare, con un piccolo contributo, a questi sabati aperti alle famiglie e a laboratori di teatro, argilla, pittura e musica, che si svolgeranno sempre di sabato mattina.
Per prenotarvi inviate una mail a: responsabile@atlierdeipiccoli.com
Dada Roberta Di Flaviano - Polo dell’infanzia Atelier dei Piccoli
Nella foto illustrazione di Jane Massey
© 2004-2024 FISM Bologna ETS (Partita IVA 00916140379)