Riflessioni - 15 maggio 2020
Michela Prando, coordinatrice della Scuola dell’infanzia Sant’Anna – Sabbiuno
Mentirei se dicessi che quando abbiamo deciso di promuovere questo incontro avevamo alte finalità educative, o di sostegno psicologico, o di qualsiasi altra natura.
Non so bene che cosa ci ha mosse a promuoverlo. Probabilmente più un bisogno che sentivamo “passare†fra gli adulti.
Non c’era un ordine del giorno:abbiamo proposto l'incontro ai genitori proprio come una occasione per vederci tra adulti, anche solo per un saluto, o per condividere ciò che si desidera.
Anche io fino a che non abbiamo cominciato non sapevo bene che cosa avrei detto, e chi mi conosce sa quanto io valuti importanti le parole.
Nei giorni precedenti pensavo non si sarebbe presentato nessuno: mi sembrava avessimo offerto una scatola vuota. Anche perché avevamo offerto tanta disponibilità per parlare con noi insegnanti.
Invece i genitori sono venuti. Ovviamente l’incontro era su piattaforma Web, non in presenza.
Abbiamo condiviso le nostre motivazioni in relazione alle attività proposte per i bimbi, le cose che sono per noi importanti oggi, a casa: cioè serenità , accoglienza, opportunità di sperimentare, gioco e benessere. E come sempre abbiamo offerto la nostra disponibilità ad essere con loro, ad accompagnarli ad ascoltarli, a sostenerli, come possiamo, come sappiamo, fino a dove ci è permesso entrare.
Abbiamo anche cercato di restituire ai genitori la ricchezza di tutto quello che nel quotidiano stanno facendo con e per i loro figli. Sono bravissimi nella quotidianità , soprattutto quando condividono attraverso l’esperienza diretta. Solo che forse non sono consapevoli di quanto sia prezioso contare le foglioline nuove delle piantine dell’orto, o i cucchiai della terra dei travasi, o ascoltare la storia dell’ultimo cartone animato visto insieme, o il percorso fatto con sedie e legni nel giardino o la storia letta e registrata con i loro bambini e poi condivisa con tutte le famiglie. Abbiamo tentato di restituire tutta questa bellezza.
Dai genitori ancora una volta tantissimo: paure certo, lo trovo normale e anche giusto. Siamo adulti, dobbiamo saper guardare e vedere. Tanti sensi di colpa, timori di essere inadeguati, di non fare abbastanza. Anche tante speranze, ottimismo, tante cose imparate dall'ascolto reciproco, tanto sostegno reciproco.
Tante cose imparate anche guardando i loro bambini, imparando a rallentare fino quasi a fermarsi, per poi ricominciare a correre. Richieste interessanti per migliorare e crescere insieme, spunti e proposte. Il bisogno di far sì che il distanziamento sia “fisicoâ€, non “socialeâ€, se no restiamo davvero soli. Il bisogno di chiudere il ciclo dei “bimbi grandi†per salutarci come tutti noi meritiamo. La paura del cambiamento, vissuto però come inevitabile. La vita è cambiamento continuo. Poi il grazie a noi insegnanti e alla scuola, perché ci siamo....
Ho sempre saputo di fare la professione più bella del mondo: la maestra! I bambini ti danno molto più di quanto tu potrai mai dare a loro. E per loro ho sempre cercato di fare “il meglio possibileâ€, con quel che sono e che so. Ma la grande scuola della vita mi sta insegnando che, al di là delle mie fatiche personali e dei miei bisogni o desideri, il mio è il mestiere più bello del mondo anche grazie a questi genitori che stanno facendo veramente “il meglio possibile†per i bambini in un momento difficilissimo.
Questo forse ci dovrebbe dare un motivo in più per non arrenderci, per continuare a credere in ciò che facciamo nelle nostre scuole, per i bambini, per i genitori, per noi. Cercando di fare sempre meglio, cercando di essere sempre più comunità che si stringe attorno ai piccoli. Che sa guardarli, sostenerli, incoraggiarli e sa imparare con loro.
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