Riflessioni - 31 marzo 2020
Caterina Selva - coordinatrice educativo didattica- Sacro Cuore di Minerbio
23 Febbraio 2020 ore 15.00 arriva la notizia che il COVID-19 si sta propagando anche nella nostra regione. Scuole chiuse per una settimana dicevano le prime notizie ….. invece tutto si è prolungato.
Squillano i telefoni, siamo incredule, affrante e disorientate, tutto è più grande di noi, che fare?
Lo scenario è inverosimile: dal rumore fragoroso delle voci dei bambini nel nostro quotidiano, le nostre giornate passano ad un silenzio assordante.
Non si poteva stare in questo silenzio, bisognava fare qualcosa. Subito mi è venuta in mente la leggenda del filo di Arianna: “ Teseo entrò nel labirinto, affrontò il Minotauro e riuscì ad uscire grazie all'aiuto di Arianna, da cui ricevette un gomitolo di filo da dipanare una volta entrato nel labirinto, assicurandosi così la via del ritornoâ€, anche noi dovevamo trovare quel filo che conduce alla soluzione di una situazione complicata.
Dovevamo creare un “filo†che continuasse a tenerci uniti ed alimentare il nostro legame con i nostri bambini e le loro famiglie. Avevamo bisogno di dire loro che sono nei nostri cuori e nella nostra mente. Dovevamo continuare quei gesti di cura che caratterizzano le nostre giornate, quella cura che come dice la dott.ssa Mortari “ è il movimento fondamentale dell'essere, la sua mossa essenziale, perché significa prendersi a cuore l'esistere, avere devozione per la vita, affinché la vita prenda la forma migliore. questo è il senso della cura: senza cura non c'è fioritura dell'essere singolare, non c'è comunità , non c'è civiltà ...â€
Insieme abbiamo riflettuto sulle modalità e gli strumenti educativi e didattici da mettere in campo per comunicare con le famiglie e i bambini.
Abbiamo deciso di partire scrivendo una mail alle famiglie comunicando il nostro desiderio di continuare la nostra avventura esplicitando gli strumenti che avremmo utilizzato, strumenti come facebook, un canale youtube, whatsapp. Per la prima volta questi strumenti entrano nel nostro modo di fare scuola, tenendo presente che non dovevano essere utilizzati superficialmente ma che avrebbero avuto un valore educativo, con lo scopo di coltivare e nutrire quel senso di appartenenza che ci tiene legati da uno stesso filo: la relazione, lo scambio, la condivisione e collaborazione.
Cosa significava ripensare a una didattica “virtuale�
La nostra progettazione nasce e prende forma dalle domande, dalle osservazioni e dagli interessi che emergono dai bambini stessi, ma in questo momento non è semplice mantenere questa modalità . Pertanto abbiamo cambiato il nostro modo di lavorare: tutte le nostre proposte prendono forma da noi insegnanti, provando ad immaginare ciò che piace ai nostri bambini.
Abbiamo scelto e proposto esperienze concrete, costruzioni, canzoni, giochi che avessero un significato profondo per alimentare, nutrire e favorire il pensiero immaginativo e creativo.
Abbiamo pensato di continuare da dove eravamo rimaste: continuare il nostro viaggio tra le galassie di mondi fantastici ed inesplorati attraverso la narrazione, che è lo strumento per entrare in relazione con i bambini, creando un legame affettivo tra un io e un tu, l'io di chi narra e il tu di chi ascolta. Abbiamo scelto e proposto esperienze concrete, che rispecchiassero la quotidianità della giornata scolastica così da ricreare quelle ritualità che rassicurano e danno stabilità .
Noi continueremo a tessere trame con passione, affetto, ed entusiasmo, regalando fili di felicità e scoprire che insieme si può sconfiggere il “Minotauro†e ritrovare la via d'uscita del labirinto.
“ Non chiederti di cosa ha bisogno il mondo,
chiediti cosa ti rende felice e poi fallo.
Il mondo ha bisogno di persone feliciâ€
( Il piccolo Pricipe)
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